Fritto misto alla Piemontese

Nato in Piemonte nel passato con lo scopo di terminare in un unico banchetto tutti i rimasugli delle carni presenti nelle cascine, il fritto misto alla piemontese è diventato in seguito un piatto simbolo di festa e di riunioni familiari. Nel piatto troviamo veramente di tutto, componenti sia dolci che salate e per questo è impossibile abbinarci un vino che si possa sposare perfettamente alla moltitudine di gusti e sensazioni a cui il palato è sottoposto. Dobbiamo cercare un vino che sia il giusto compromesso e che sia capace di essere equilibrato e di adattarsi alle varie componenti grasse del nostro piatto. Sicuramente non dovrà essere molto strutturato e nemmeno invecchiato, anzi dovrà essere giovane, leggero, fresco e leggermente tannico. I primi nomi da fare sono il Grignolino ed il Barbera, che oltre alla regionalità hanno dalla loro parte l’acidità ed il giusto tannino insieme anche alla loro non elevata struttura. Anche un frizzante non è una scelta sbagliata, magari un Bonarda o un Freisa d’Asti frizzante, che con la loro effervescenza ci aiutano a rimuovere la sensazione dell’unto ed il grasso dal nostro palato. I bianchi non ce li vediamo, se proprio vogliamo azzardare potremmo pensare solo ad un vino ricco di struttura e alcool, per esempio Roero Arneis o ancora meglio il Timorasso, ma solo se siamo veramente costretti a ricorrere ad un bianco.